giovedì 19 marzo 2015

La domanda può sembrare stupida, eppure nessuno se la fa: Può un Parlamento incostituzionale modificare la Costituzione italiana ??


Vedere due minus habens come la Boschi e Renzi diventare padri costituenti, a rigor di logica, dovrebbe scatenare il raccapriccio di tutto il mondo civilizzato, e forse anche di qualche altro corpo celeste. Soprattutto questo dovrebbe capitare nella terra della Costituzione più bella – nonché meno applicata – del mondo.
Tralasciamo il fatto che a modificare la legge fondamentale dello Stato sia un personaggio non eletto a debite elezioni politiche (sebbene si sia affrettato a considerare il risultato delle europee come equivalente), la vera domanda è: come la mettiamo con la sentenza della Corte Costituzionale?
Quel famoso premio di maggioranza illegittimo del Porcellum, il Parlamento pieno di abusivi e quant’altro?
Nella sentenza della Corte si legge che l’elezione delle nuove Camere (e i relativi atti) resta valida per il principio di “continuità dello Stato”, ma può un Parlamento eletto con una legge elettorale e un premio di maggioranza incostituzionali, usare quella stessa abbondante maggioranza per modificare la Costituzione?
Non si tratta di un fatto eversivo, golpista, fascista, che repelle al buon senso?
Sarebbe interessante, una volta che il ridicolo spettacolo del passaggio delle “riforme” alle Camere sia terminato, sentire cosa la Corte pensa in proposito.
Non solo su questo tema, ma anche sul possibile conflitto di questa riforma con i
cosiddetti “principi supremi” dell’ordinamento, che per loro natura non sono modificabili. Uno di questi principi è che “la sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti dalla Costituzione”.
Ora, con la Fantastica Riforma si vogliono portare le firme necessarie per le leggi di iniziativa popolare a 250mila (rispetto alle 50 mila precedenti) e quelle per il referendum abrogativo a 800mila. Questi non sono forse casi di lesione, o forte compressione, della sovranità popolare?
Bravi avvocati potrebbero probabilmente trovare altri casi di conflitto, come ad esempio un eccessivo potere messo nelle mani dell’esecutivo.
Altro elemento da far presente alla Corte è se sia nello spirito dei (veri) Costituenti cambiare la Costituzione con una maggioranza sostanzialmente incostituzionale, tenendo conto che la doppia votazione a maggioranza assoluta in seconda battuta fu adottata proprio per evitare cambiamenti poco ponderati della Carta.
La Corte e il popolo italiano dovranno decidere se vogliono realmente lasciar cambiare la Costituzione nata dalla Resistenza a un bamboccione buono solo a twittare stupidaggini e alla sua maggioranza abusiva.
Una ratifica del popolo e della Consulta di questa aberrazione giuridica sarebbe la conferma che questo Paese non ha più alcuna speranza di essere una vera democrazia.
– di Domenico Alessandro Mascialino –

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