mercoledì 20 maggio 2015

Questo mentecatto lo paghi TU !!! 18.000 Euro al mese !!! Non ti senti un po’ preso per il culo ?? Condividi



lunedì 18 maggio 2015

Franco Battiato: “Obama compri gli F35 con i soldi suoi” !!


Il cantautore attacca il presidente americano e il piano di acquisto degli aerei da combattimento da parte dell’Italia.
Anche Franco Battiato, come venerdì aveva già fatto Beppe Grillo su un post all’interno del suo blog, si scaglia contro la visita del presidente degli Stati Uniti, Barack Obama. Secondo Battiato la visita a Roma di Obama, ha avuto come unico obiettivo quello di perorare la causa degliF35, gli aerei militari che, per il loro costo, sono da tempo al centro delle polemiche politiche.
“Obama viene qui e ci dice di spendere soldi per acquistare gli F35, ma fallo con i tuoi soldi, cosa vieni a chiedere qui? Queste sono cose che non dovrebbero essere accettate: da chi ci difendiamo? Sono barzellette”.
Venerdì sera era stato lo stesso premier Matteo Renzi a parlare delle intenzioni del governo in materia, ipotizzando una riduzione delle spese militari nel loro complesso, senza escludere la commessa sugli F35.
“Le spese militari in Italia vanno ridotte. Punto. E noi le riduciamo – ha commentato il presidente del Consiglio -. Obama si arrabbia? Ha fatto la stessa cosa. Come le riduci? Abbiamo un calendario triennale”. Quanto agli F35,“quando la commissione sugli F35 avrà chiaro cosa si può fare” anche in base al contratto, “vi diremo qual è la riduzione su quel capitolo”.

domenica 17 maggio 2015

Grecia, retromarcia di Tsipras sul Pireo. Vicina la cessione del porto ai cinesi



È il porto principale del paese. L’hub commerciale fiore all’occhiello che il governo aveva promesso che non avrebbe svenduto.Atene ha però bisogno di soldi subito ed ecco allora che la privatizzazione del porto di Pireo, che finirà nelle mani – manco a dirlo – dei cinesi, diventa un passaggio chiave, nonché la prova che la Grecia è pronta a scendere a compromessi con i creditori internazionali.
L’Eurogruppo ha hiesto maggiori sforzi sul fronte delle riforme del mercato del lavoro, del sistema pensionistico e delle privatizzazioni. In cambio consentirà di sbloccare una nuova tranche di prestiti da 7,2 miliardi, fondamentali se Atene vuole evitare di fare default sulle proprie finanze pubbliche.
Il ministro della Difesa ha fatto sapere che le trattative con la Cina per la vendita di una quota del 51% del porto sono in uno “stato molto avanzato”,
“Siamo in uno stato molto avanzato per l’espansione della collaborazione molto presto”, ha dichiarato Panos Kammenos. L’accordo, che prevede anche l’inclusione di una rete ferroviaria, dovrebbe essere raggiunto entro quattro mesi.
Cosco gestisce già due scali di container al porto ed ha i mezzi e la volontà per aggiudicarsi la maggioranza del porto, ora di proprietà del governo ellenico.
In precedenza il premier Alexis Tsipras aveva bloccato la vednita del 67%. Ora l’esecutivo ha invitato Cosco e altri due investitori a presentare le loro offerte entro settembre.

Grecia, retromarcia di Tsipras sul Pireo. Vicina la cessione del porto ai cinesi

E’ finita sabato la visita della delegazione greca in Cina. Il gruppo di contatto era capeggiato dal vice premier Yiannis Dragasakis e dal ministro degli Esteri di Atene, Nikos Kotzias. È stata la prima missione ufficiale di esponenti di Syriza in Cina, la prima, soprattutto, dopo che Tsipras aveva stracciato l’accordo di vendita di una parte del porto del Pireo ai cinesi il primo giorno di governo.
Nei tavoli negoziali si è parlato molto di come aumentare l’interscambio tra i due Paesi, ma i greci hanno soprattutto cercato di ricucire con Pechino, che in Grecia aveva piani di investimento importanti. Progetti nel turismo, in terminal petroliferi, in infrastrutture ferroviarie e, soprattutto, nei porti.
Durante un colloquio telefonico con Tsipras il primo ministro cinese Li Keqiang ha sottolineato il “grande potenziale” delle relazioni tra i due Paesi sottolineando, però, l’importanza di “mantenere le promesse”, in riferimento proprio alla decisione di fermare il processo di privatizzazione del porto del Pireo.
La Cina, tramite Cosco, il maggiore gruppo di spedizioni marittime del Paese, punta a una quota di controllo del 67% sul porto del Pireo, che lo stesso Li Keqiang ha definito “un caso di successo della cooperazione bilaterale” tra Pechino e Atene. Dal canto suo il governo sta avendo difficoltà ad onorare gli impegni finanziari e vede in Pechino un alleato capace di dare ossigeno all’asfittica economia ellenica.
Il terminal del porto greco, secondo gli ultimi dati di bilancio, è responsabile di una consistente parte dei ricavi di Cosco, scriveva il quotidiano Ekathimerini, con profitti derivanti dall’attività dei terminal 2 e 3 in crescita del 25,7% su base annua nel 2014, a 26,5 milioni di euro.

L'elezione di papa Francesco non è valida": la rivelazione choc di Socci alle Iene -Video


L'elezione di papa Francesco potrebbe non essere valida. La rivelazione choc è stata fatta da Antonio Socci durante la trasmissione "le iene" in cui parla della teoria descritta nel suo nuovo "Non è Francesco".
Bergoglio fu eletto nella quinta votazione del 13 marzo (la sesta in totale), con una serie di procedure che avrebbero trasgredito quanto previsto dalla Costituzione apostolica. La stessa teoria era stata sostenuta da una gionalista argentina Elisabetta Piqué, che prima ancora di Socci aveva parlato di un'elezione non valida.

Sembra infatti che siano state conteggiate schede che sarebbero dovute essere ritenute non valide oltre alla violazione nel numero stesso di elezioni. Sembra quasi che ci siano stati quelli che politicamente sono definiti brogli elettorali e potrebbero mettere in discussione la validità della carica papale di Francesco.

Anonymous attacca pesantemente Matteo Renzi !! (Video)





Anonymous smaschera Matteo Renzi. Chi è Renzi, biografia Matto Renzi, inganno totale, Italia tasse, troppe tasse, il paese al saccheggio, forza occulta per distruggere l’Italia e togliere dignità agli Italiani, Equitalia, gente in strada, sfratto. Complottisti, Merkel, Barroso, Van Rompuy. Sbarchi fanno parte di Piano per Italia e Sviluppo e benessere, ripresa economica. Aumento tasse quando diminuiscono. Assistenza legale gratuita per difenderti devi votare meglio la prossima volta!
Anonymous smaschera Matteo Renzi con biografia di tutto rispetto!

sabato 16 maggio 2015

La Casta e suoi 100.000 pensionati d’oro (fino a 90.000 Euro al mese !!) ci costano ben 13 miliardi all’anno, cioè i contributi di 2.200.000 lavoratori !!


l superpensionato da 90000 euro al mese. Ecco chi è il pensionato più ricco d’Italia

mauro sentinelli
Tra le tante ignobiltà di questo paese, una delle più schifose, alla quale sarebbe possibile rimediare nel tempo necessario per approvare una legge composta da 4 righe di testo, è quella delle mega pensioni.
Sono 100.000 i “super-pensionati” e ci costano ben 13 miliardi di euro all’anno. Per garantire il cospicuo assegno a queste persone – che hanno guadagnato cifre ingentissime durante la carriera lavorativa – devono versare i contributi qualcosa come 2.200.000 lavoratori. Uno sproposito.
La pensione più ricca d’Italia è quella di Mauro Sentinelli, ex manager e ingegnere elettronico della Telecom; percepisce un assegno di 90.246 euro al mese, – circa 3008 euro al giorno – che si sommano ai gettoni di presenza che percepisce in qualità di membro del Consiglio di Amministrazione di Telecom e Presidente del Consiglio d’Amministrazione di Enertel Servizi Srl. Non male per un pensionato, no?
Lamberto Dini
Tra i politici il pensionato più pagato è il presidente emerito Carlo Azeglio Ciampi, che cumula 30 mila euro/mese di pensione Bankitalia con 4000 euro dell`Inps ed i 19.054 euro dell`indennità da parlamentare. Lamberto Dini incassa 18 mila euro da Bankitalia, 7000 dall`Inps e 19.054 dal Senato, Giuliano Amato invece cumula 22.048 euro mese dall`Inpdap coi 9.363 che gli da il Parlamento.
L’unica soluzione di BUON SENSO e GIUSTIZIA SOCIALE, in questa italietta governata da persone che non conoscono nemmeno il significato di tali parole, sarebbe quella di INTRODURRE UN TETTO MASSIMO. Indipendentemente dall’importo dei versamenti previdenziali versati, stabiliti in base al reddito, nessuno dovrebbe percepire una pensione superiore ai 3.000 – 3.500 euro mensili netti: una misura che consentirebbe all’Inps di risparmiare almeno 8 miliardi all’anno, che dovrebbero essere impiegati per aumentare le pensioni minime, che oggi non sono sufficienti per la sopravvivenza di una persona.
Con 8 miliardi di euro annui – pari a poco più di  666.500.000 al mese – sarebbe possibile aumentare immediatamente di 100 euro mensili ben 6.650.000 pensioni; una somma che pur non essendo sufficiente per offrire condizioni di vita decenti a chi percepisce la pensione minima, rappresenterebbe una boccata d’ossigeno, soldi che sarebbero immessi nell’economia reale, visto che anziché andare ad ingrassare i conti correnti di qualche privilegiato, verrebbero spesi per far fronte alle necessità quotidiane.

Papa Luciani ucciso perchè voleva distribuire la ricchezza del Vaticano ai poveri: ecco la verità !!



Papa Luciani voleva destinare il 90% delle ricchezza al resto del mondo per case, scuole, ospedali ed il restante 10% da far gestire allo Stato Italiano per i bisogni della Chiesa.
Ma i massoni all’interno del Vaticano lo hanno eliminato
Papa Luciani era intenzionato a fare una vera e propria rivoluzione all’interno del Vaticano. Siccome desiderava tanto che la Chiesa fosse più povera, aveva preparato un progetto per ridimensionare la ricchezza del Vaticano e aveva studiato un piano per aiutare le famiglie povere del mondo, innanzitutto quelle italiane. Ovviamente, tutto ciò si doveva fare per mezzo della I.O.R., la Banca del Vaticano, che sarebbe stata data in gestione a persone laiche secondo l’insegnamento di Gesù: “Dare a Cesare quel che è di Cesare”. Papa Luciani non sopportava l’idea che Cardinali e Vescovi gestissero queste enormi ricchezze e, quindi, la sua prima intenzione era quella di rimuovere proprio quei Cardinali che usavano e manipolavano il Vescovo Marcinkus e che sfruttavano non solo la sua capacità di gestire lo I.O.R., ma anche e soprattutto i suoi contatti e le sue potenti amicizie a livello europeo ed internazionale. Se Papa Luciani non fosse morto, da lì a pochi giorni sarebbero stati rimossi e sostituiti immediatamente sia Marcinkus che altri quattro Cardinali e forse anche, se non erro, il Segretario di Stato o il Segretario del Papa. Al loro posto sarebbero subentrati altrettanti Vescovi e Cardinali di massima fiducia. Costoro, in gran segreto, avevano preparato insieme a Papa Luciani un piano ben preciso. Dopo essersi inseriti ognuno al posto giusto, si sarebbero attivati subito per distribuire il 90% delle ricchezze del Vaticano in diverse parti del mondo, in modo tale da costruire case, scuole, ospedali etc… Il 10% delle rimanenti ricchezze sarebbe stato affidato e fatto gestire allo Stato Italiano per conto e in base ai bisogni della Chiesa.
Insomma, voleva fare una vera e propria rivoluzione e cogliere tutti di sorpresa!
Purtroppo, il Povero Papa non ha potuto portare a termine il proprio piano, in quanto uno dei Cardinali di fiducia lo ha tradito ed è andato a raccontare tutto a Marcinkus e agli altri Cardinali! Costoro, appena vennero a conoscenza della cosa, si attivarono immediatamente e con la loro diabolica intelligenza riuscirono, senza lasciare nessuna traccia, ad uccidere il loro Papa con una grande quantità di gocce di calmante, grazie anche all’aiuto del suo medico personale”.
I quattro cardinali (tutti membri dell’Ordine del Santo Sepolcro che avevano un filo diretto con Albano notaio personale di Andreotti e di alcuni boss mafiosi) :
1-Il Cardinale Macchi (massone) , uno dei prediletti di Papa Paolo VI, che l’aveva anche ordinato Suo Segretario. Faceva parte dei cavalieri del Santo Sepolcro, proprio come il Vescovo Marcinkus.
2-Cardinal Villot (massone)
3-Cardinale Benelli.
4-Cardinale Gianvio.

mercoledì 13 maggio 2015

“Tutta la verità sulla morte del Papa buono”: la confessione choc di Giuseppe Pedullà


Il papato di Giovanni Paolo I fu tra i più brevi della storia. Fu eletto il 26 agosto 1978, e morì il 29 settembre dello stesso anno, 33 giorni dopo essere stato eletto. Secondo Giuseppe Pedullà fu vittima di un complotto.
Intervistato da Il Giornale, Pedullà racconta quanto sa circa la morte di Papa Luciani. Tre giorni prima che avvenisse, il frate francescano Pacifico Maria Luigi Perantoni, arcivescovo emerito di Lanciano e Ortona, amico intimo di Pedullà, gli consegna una lettera da recapitare al Papa con urgenza, perché lo avvisava che la sua vita era in pericolo.
Giuseppe, spaventato dal contenuto della lettera, si rifiutò di consegnarla, un compito troppo gravoso per lui. Il suo amico arcivescovo tuonò che se ne sarebbe pentito. Tre giorni dopo il Papa morì, lasciando a Pedullà un macigno sulla coscienza e dei dubbi cui ha tentato di dare una risposta.
Col tempo gli è sovvenuto a mente un episodio raccontatogli da Perantoni, un dialogo tra l’allora Cardinale Luciani e Perantoni stesso, nel quale Luciani si lamentava della scelta di cedere quote considerevoli della Banca Cattolica del Veneto al Banco Ambrosiano Veneto di Roberto Calvi. Quella scelta venne imposta dal presidente dello IOR (Istituto Opere Religiose), Marcinkus, senza avvisare le autorità ecclesiastiche. Una volta divenuto Papa, Albino Luciani avrebbe sicuramente rimosso Marcinkus dalla presidenza dello IOR, ma non ve ne fu il tempo. O meglio, secondo Pedullà, non gli concessero il tempo di farlo.
Quella scelta venne imposta dal presidente dello IOR (Istituto Opere Religiose), Marcinkus, senza avvisare le autorità ecclesiastiche. Una volta divenuto Papa, Albino Luciani avrebbe sicuramente rimosso Marcinkus dalla presidenza dello IOR, ma non ve ne fu il tempo. O meglio, secondo Pedullà, non gli concessero il tempo di fare
Ricorda anche un altro episodio, datato il giorno prima della morte di Papa Luciani. Il Papa per ben due volte aveva chiesto a Sebastiano Baggio, prefetto della congregazione per i vescovi (in grado di rimuovere e rinominare vescovi) di sistemare il vescovato veneto (vacante perché il precedente vescovo era proprio Papa Luciani) con un suo uomo di fiducia.
Per due volte Baggio fece orecchie da mercante. Alla terza Luciani si spazientì, e minacciò Baggio di costringerlo ad occupare lui quel posto in Veneto, se non avesse messo lì chi sponsorizzava il Papa. Baggio uscì sbattendo la porta. Il giorno dopo, il Papa morì.

Il boom dei paesi senza euro: Polonia,Inghilterra e Ungheria +3,5%!NOI ROVISTIAMO I CASSONETTI




Economia…Che parolone! Ultimamente non facciamo altro che sentirne parlare, ma ovviamente sempre in male! Mai una notizia davvero incoraggiante ma sono piccole gocce, che servono solo per  indorare la pillola…TROPPO AMARA!!
Siamo un paese che cade a pezzi giorno dopo giorno…dove la maggior parte dei lavoratori in fabbrica è in cassa integrazione, dove il credito alle imp
rese è andato in fumo sempre più a partire dal 2012. Siamo un paese in cui le famiglie si indebitano per arrivare a fine mese e dove un stipendio medio è di 1300.00 -€ là dove le tasse risultano essere la metà dell’incasso mensile…
Siamo un paese in cui il DEBITO PUBBLICO aumenta sempre più vertiginosamente…Dove i disoccupati superano i 3,5 milioni di persone, siamo il paese dell’ evasione fiscale dalla corruzione PER ECCELLENZA.
Siamo un paese in cui il consumatore CONSUMA SEMPRE MENO…
IN POCHE PAROLE SIAMO UN PAESE DEPRESSO!!!
Ma questo è solo per i paesi dell’ EURO ZONA, e neppure tutti (Basta pensare alla Germania…). Tutto questo non accade in Inghilterra, ne in Polonia tanto meno in Ungheria…e perchè???NON C’E’ L’EURO!!!!
Tanto per dirne una:
-La Polonia ha registrato una crescita vistosa nel primo trimestre del 2014 rispetto ai tre mesi precedenti, secondo una prima stima pubblicata dall’ Ufficio statistico nazionale (GUS). Sta di fatto che secondo i dati: nei primi tre mesi del 2014 il Prodotto interno lordo polacco è aumentato dell’1,1% destagionalizzato rispetto all’ ultimo trimestre del 2013, quando era cresciuto dello 0,7%. Rispetto a un anno prima ilPil è aumentato del 3,5%,  sempre meglio se paragonato al periodo riguardante il 2013. Su base grezza l’incremento annuo è del 3,3%. Si tratta del miglior risultato da due anni per l’economia polacca. Il ministero dell’Economia di Varsavia stima che il Pil aumenterà del 3,3% quest’anno.

La Polonia, va sottolineato, ha rifiutato più volte “l’offerta UE” di entrare a far parte della disastrata Zona euro e questo l’ha premiata abbondantemente, l’ha ripagata del suo NON DECISO. Che altri, a differenza sua, hanno tramutato un’adesione in un suicidio economico!! 
Attualmente, stando ai dati rilevati dalle nazioni interessate, la Polonia, insieme all’ Ungheria e all’ Inghilterra, formano un forte gruppo di Stati d’Europa con economie sane e in crescita grazie proprio ad aver rifiutato il boccone avvelenato dell’euro….
Ecco alcuni esempi di come ALCUNI  telegiornali raccontano l’esultanza questi stati per la loro ASSENZA DALL’EURO…

sabato 9 maggio 2015

AMMISSIONE SHOCK – governo tiene la disoccupazione alta perchè lo vuole l’Europa!!!

D’Attorre (PD) ha avuto un gran coraggio a fare delle ammissioni SHOCK alla trasmissione Omnibus del 1°maggio 2015.Forse lo ha fatto perchè fa parte della minoranza PD ed è uno dei dissidenti,fatto sta che ha dato un bel “buongiorno”agli italiani che si apprestavano nel festeggiare la festa del non lavoro… Ciò che è stato fatto dagli ultimi governi, Monti a Renzi era già tutto scritto in precedenza!Tutti hanno in comune una linea di cedimento ad interessi nazionali. E’ inutile che il premier ci riempie di balle sulla ripresa o con “l’Italia riparte”,sa benissimo anche lui che l’UE ci impone una disoccupazione generale di almeno il 12% per non far aumentare l’inflazione (messo nero su bianco nel DEF dal PD):”Questi geni di Bruxelles impongono un tasso di disoccupazione strutturale ad ogni paese,sotto il quale non possono scendere per non far aumentare l’inflazione”,ha dichiarato D’Attorre in diretta tv. Come sa benissimo che il vero obiettivo del Jobs Act (imposto da Draghi) sono: la “deflazione salariale” e l’aumento della precarietà,altro che la riduzione della disoccupazione. Non è un film di fantascienza ,a dichiararlo in diretta è D’Attorre (PD). Guardate il video seguente dal minuto 7:30,dal quale partono le dichiarazioni scottanti di D’Attorre.E’ da notare la reazione della giornalista che tenta di interrompere immediatamente il discorso…Che dire..Tutto ciò è abominevole e disgustoso…E a pensare che molti giovani credono ancora in questa nazione fantoccio che fa solo gli interessi di paesi stranieri…


giovedì 7 maggio 2015

Ecco chi decide la fame nel mondo: controlla il cibo e controllerai le persone !!

CHE CI CREDIATE O MENO, IL CIBO È UNO DEGLI STRUMENTI DI CONTROLLO PIÙ POTENTI DEL SISTEMA, A LIVELLO ECONOMICO E POLITICO. C’È QUINDI QUALCUNO CHE HA INTERESSE A DECIDERE «SE», «COME» E «QUANTO» CIBO FARCI ARRIVARE.



È attraverso la scarsità di una risorsa che è possibile controllare chi quella risorsa fa fatica a procurarsela. E così il nostro sistema si basa sulla scarsità. Scarsità di denaro, scarsità di cibo. Il controllo della società attraverso la scarsità è un modello socio-economico-politico teorizzato da Henry Kissinger, ex consigliere del Consiglio di Sicurezza degli Stati Uniti (carica che ha ricoperto dal 1969 al 1977) e premio Nobel per la Pace nel 1973 (e bisognerebbe aprire una parentesi sui legami tra le commissioni per i premi Nobel e il Sistema stesso, dato che oltre a Kissinger, anche Obama pare ne abbia vinto uno sempre per la pace…).
Una delle frasi più celebri di Kissinger è: «Control oil, and you control nations».
Controlla il petrolio e controllerai le nazioni.
Vi dice nulla questa frase, alla luce della politica estera adottata dagli Stati Uniti?
Ma c’è una frase meno celebre, ma ancora più scioccante dello stesso Kissinger, che dice: «Control food, and you control the people».
Controlla il cibo, e controllerai le persone.
E come si può controllare il cibo? La risposta è duplice:controllando la terra e controllando i semi. Vediamo come.
Land Grabbing è il titolo di un libro scritto dal giornalista d’inchiesta Stefano Liberti che espone uno dei fenomeni più recenti della nostra economia: l’accaparramento di terre. Cosa significa accaparrarsi le terre? Vuol dire impossessarsi fisicamente di un’estensione più o meno grande di terreno, al fine di sfruttarlo per la coltivazione. Questo mercato ha cominciato a svilupparsi e crescere in modo impressionante negli ultimi anni, proprio quando il mercato finanziario stava subendo un momento di crisi e aveva bisogno di nuovi business. Il «landgrabbing» sta coinvolgendo molti investitori privati (le banche in primis!) ma anche istituzionali, tra cui addirittura alcuni Stati che hanno insufficienti terre coltivabili all’interno dei propri confini nazionali per garantire approvvigionamento alimentare a tutta la propria popolazione.
Quali terre sono soggette all’accaparramento? Di certo non quelle europee né quelle degli altri paesi già industrializzati. Le terre oggetto di questo fenomeno sono quelle dei paesi del Terzo Mondo, come quelli africani. Lì è pieno di campi da coltivare, magari attualmente occupati da qualche tribù di contadini che non hanno nemmeno un atto di proprietà per rivendicarne il possesso o il diritto a occuparli. E allora per il rappresentante istituzionale di uno stato occidentale che si presenta in giacca e cravatta diventa facile stringere un accordo commerciale con i politici dello stato africano in questione: con cifre irrisorie e in poco tempo ci si accaparra letteralmente l’esclusiva di sfruttamento di un terreno per la durata di decenni.
Volete qualche esempio?
Guardiamo il caso della Daewoo. La Daewoo è una multinazionale coreana impegnata in attività di diverso genere, tra le quali, ad esempio, la produzione di automobili e di navi e la realizzazione di prodotti elettronici e di precisione per l’industria. Nel 2008 l’azienda coreana firmò un accordo con il governo del Madagascar secondo il quale la stessa Daewoo avrebbe acquisito l’esclusiva di sfruttamento di 1,3 milioni di ettari di terra presenti nell’isola africana per i successivi 99 anni. Considerando che in Madagascar il totale delle terre coltivabili ammonta a 2,5 milioni di ettari, significa che la Daewoo si era aggiudicata la gestione di più della metà della terra coltivabile sull’isola!
E come avrebbe dovuto utilizzare quelle terre, la Daewoo? Secondo l’accordo siglato dalle due parti, quelle terre sarebbero dovute diventare monocolture intensive di cibo e di biocarburante.
«A quale prezzo?», vi chiederete voi ora.
A meno di 3 dollari all’ettaro all’anno. Per un periodo di 99 anni!
E con quali garanzie? Solo una: quella di costruirvi anche delle infrastrutture che contribuissero al progresso tecnologico dell’isola: costruzione di porti, autostrade, impianti di irrigazione, linee elettriche, scuole, ospedali (oltre a quella di fornire chissà quali vantaggi o favori ai politici locali…).
C’è poi un secondo modo per controllare la produzione di cibo.
Infatti, se io non posso acquistare la terra di un contadino, come posso fare per controllarlo ugualmente?Controllo quello che lui coltiva!
Ogni anno il contadino deve piantare le sementi da cui far crescere cereali, verdure e ortaggi. Nell’immaginario comune, quando le sue piante avranno dato i propri frutti, l’agricoltore conserverà alcuni dei semi per poterli ripiantare l’anno successivo.
Ma come funziona oggi il mercato dei semi?
Rispecchia ancora questo schema naturale vecchio di millenni? Non più.
Oggi le aziende produttrici di sementi hanno creato piante in grado di fruttificare una sola volta. Tali piantine daranno sì frutti o verdure buone, ma i cui semi non sono fertili, perciò inutilizzabili ai fini di una nuova semina. L’anno successivo, perciò, il contadino che aveva acquistato quella determinata pianta sarà costretto a ritornare a comprare altre piantine.
E se al posto della piantina il contadino comprasse semi, la situazione sarebbe sempre di dipendenza. Quei semi produrranno per un solo anno, e poi saranno sterili.
Oggi il mercato dei semi a livello mondiale è dominato da tre società, che insieme detengono il 53% del totale del mercato: Monsanto (che da sola detiene circa il 27% del mercato), Dupont e Syngenta (quest’ultima è uno spin-off di Novartis, la multinazionale svizzera produttrice di farmaci…).
Ma da dove nasce tutto questo? Come hanno fatto queste aziende ad affermarsi e a imporre il loro mercato di semi brevettati e sterili?
Nel 1994, durante un incontro del WTO, l’Organizzazione Mondiale del Commercio, su pressione degli Stati Uniti venne fatta approvare una norma per la quale si sarebbero potutibrevettare anche gli organismi viventi. Cosa significa? Significa che, da quella data in poi, le aziende avrebbero potuto creare semi ibridi o geneticamente modificati e poi brevettarli: i loro semi, coperti da brevetto, non si sarebbero più potuti piantare senza l’autorizzazione della stessa azienda proprietaria del seme.
Da quel momento, quindi, i contadini sono stati costretti a comprare annualmente i semi da piantare. Ma c’è di più. Per ogni seme brevettato, le aziende vendono in abbinamento i propri fertilizzanti o pesticidi, senza l’uso dei quali i loro semi difficilmente potranno essere produttivi. Per intenderci, un agricoltore che decide di piantare un seme Monsanto non può usare un fertilizzante Dupont: rischia di uccidere il seme. Dovrà usare il fertilizzante Monsanto, e per farlo deve firmare un contratto assai vincolante, che lo sottopone a diversi controlli e lo obbliga a ricomprare i semi di anno in anno.
L’idea di abbinare i fertilizzanti e i pesticidi ai semi brevettati trae origine dall’azienda Monsanto. Prima degli anni 1970 la multinazionale statunitense faceva tutt’altro che sementi: produceva prodotti chimici, tra cui il famoso Agente Arancio che, durante la guerra in Vietnam, serviva a distruggere tutta la vegetazione dietro la quale i vietcong si mimetizzavano per infliggere dolorose imboscate all’esercito statunitense.
Quando poi la guerra in Vietnam giunse al termine, con la delusione di tutto il popolo statunitense per le grandi energie impiegate e le perdite subite, la Monsanto capì che il mercato bellico si era di molto ridimensionato e dovette cercarsi un altro settore per creare un nuovo business. Lo trovò nel mercato agricolo, dapprima con i fertilizzanti, e successivamente con le sementi ibride e geneticamente modificate.

martedì 5 maggio 2015

Sardegna, bombordata dalle scie chimiche, aumentano i casi di SLA....


Le scie chimiche possono essere una causa del dilagare della SLA? Dalle analisi fatte sulle acque piovane cadute dai cieli abbondantemente irrorati dalle scie chimiche, è stata rilevata una massiccia presenza degli stessi metalli pesanti trovati
nel corpo di questi malati sardi....la Sardegna è stata vittima di numerosissime sperimentazioni fatte con l'uso delle scie chimiche.....in parlamento ci sono più di 14 interrogazioni parlamentari fatte da diverse Regioni Italiane a tal proposito , a cui non è stata data ancora risposta.....
  

L’ITALIA HA REGALATO ALLA UE 30 MILIARDI DI EURO IN 6 ANNI


Mentre nelle strade delle nostre citta' sempre piu' spesso si vedono italiani rovistare tra l'immondizia, il governo italiano regala miliardi di Euro all'Europa...



Soldi europei, l’Italia versa all’Ue molto più di quanto riceve. L’Italia versa a Bruxelles molto più di quanto riceve. Secondo i dati diffusi dalla Cgia di Mestre, come contributo finanziario netto allo sviluppo, l’Italia ha dato nel periodo 2007-2013, ben 109,7 miliardi di euro e ne ha ricevuti, attraverso i programmi comunitari, solo 71,8.


“Nel rapporto dare/avere con l’Unione europea – ha spiegato il segretario della Cgia di Mestre Giuseppe Bortolussi – in questo settennato abbiamo registrato un saldo negativo di 37,8 miliardi di euro. Dopo la Germania, il Regno Unito e la Francia, siamo il quarto contribuente netto a garantire l’azione dell’Unione”.

A RISCHIO 12 MILIARDI MAI SPESI – Non solo. Un ulteriore paradosso è che, a causa del patto di stabilità, l’Italia non riesce a spendere i soldi in arrivo dall’Ue. Secondo la Cgia di qui a fine anno dovranno essere spesi 12 miliardi altrimenti andranno persi. L’Italia ha utilizzato 35,4 miliardi di euro dei 47,3 messi a disposizione dai Fondi strutturali.

 Per il governo quindi è una corsa contro il tempo. Per non perdere 12 miliardi di fondi europei e nazionali dovremo spenderli e rendicontarli entro la fine del 2015, scadenza che difficilmente l’Ue prorogherà.

Il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi spiega che “siccome nel 2013 abbiamo rendicontato 5,7 miliardi e nel 2014 attorno ai 7,5, appare difficile che nei pochi mesi che rimangono alla fine di quest’anno riusciremo a spendere e a contabilizzare tutta questa dozzina di miliardi”.

E poi ci sono gli sprechi che hanno reso i burocrati di Bruxelles particolarmente attenti nell’approvare i progetti italiani.


I soldi si perdono in mille rivoli e spesso inseriti nel capitolo delle “iniziative a sostegno della cultura locale” vanno a finanziare numerose sagre. Alcuni esempi: i 70mila euro spesi per l’Afrakà rock festival di Afragola e i 500mila per il concorso ippico internazionale di Caserta.

Le 10 multinazionali piu' pericolose del mondo


Non importa dove tu viva, è impossibile scappare alla globalizzazione. L’unica via d’uscita è informarsi per scegliere con coscienza prima di comprare. Iniziare a coltivare e a produrre i propri alimenti, ridurre il consumo di petrolio e dei suoi derivati, riforestare, comprare solo il necessario, ascoltare la propria voce interiore invece di quella della pubblicità … sono piccoli passi per sfuggire ai grandi mostri. E ricordarsi sempre che il potere di scelta è nostro, non diamo loro la soddisfazione di cadere nelle loro grinfie.

1. Chevron 

Sono diverse la grandi compagnie petrolifere che starebbero in questa lista, ma la Chevron merita un posto d’eccezione. Tra il 1972 e il 1993 la Chevron (allora Texaco) ha riversato 18 miliardi di galloni di acqua tossica nei boschi tropicali dell’Ecuador senza intervenire minimamente, distruggendo i mezzi di sussistenza degli agricoltori locali e facendo ammalare le popolazioni indigene. Nel 1998 la Chevron ha contaminato anche gli Stati Uniti, la città di Richmond (California) ha querelato la compagnia per smaltimento illegale di sostanze inquinanti senza aver effettuato il trattamento delle acque reflue, contaminando così le forniture di acqua. Lo stesso è accaduto nello New Hampshire nel 2003.
La Chevron è stata responsabile della morte di diversi nigeriani che hanno protestato contro l’impresa per la sua presenza e per lo sfruttamento del delta nigeriano. La compagnia ha pagato la milizia locale conosciuta per i suoi abusi contro i diritti umani, per mettere a tacere le proteste, fornendo loro perfino elicotteri e barche. I militari aprirono il fuoco contro i manifestanti, e rasero poi al suolo i loro villaggi.

2. De Beers 

Questa impresa non bada a spese, e finanzia, appoggia e crea autentiche guerriglie e dittature del terrore per poter continuare a ottenere, attraverso lo sfruttamento di bambini e adulti, la pietra preziosa. In Botswana, De Beers è stata accusata per la “pulizia” delle terre da cui estrae i diamanti, e per il trasferimento forzato dei popoli indigeni che vivevano li da migliaia di anni. Pare che il governo abbia tagliato le forniture d’acqua, minacciato, torturato e impiccato pubblicamente i dissidenti.
Per non parlare della sua quasi totale assenza di responsabilità verso l’ambiente, degli inesistenti diritti dei lavoratori, delle vite umane, e delle sue campagne sudice e maschiliste.

3. Phillip Morris 

Phillip Morris è il più grande produttore di sigarette degli Stati Uniti e del mondo.
È ormai noto che le sigarette causano cancro nei fumatori, e difetti di nascita nei bambini di madri che fumano durante la gravidanza. Il fumo di sigaretta contiene 43 cancerogeni conosciuti e più di 4.000 sostanze chimiche, incluso il monossido di carbonio, la formaldeide, il cianuro di idrogeno, l’ammoniaca, la nicotina e l’arsenico. La nicotina, sostanza chimica che costituisce il principale elemento psicoattivo nel tabacco, da dipendenza psicologica. Fumare aumenta la pressione arteriosa, danneggia il sistema nervoso centrale e la costrizione dei vasi sanguigni. Le cicche di sigarette sono uno dei principali inquinanti che i fumatori buttano via quotidianamente e sono lenti a degradarsi. Molti di questi filtri si fanno strada nel terreno o nell’acqua, dove i loro componenti chimici si comportano come vere sanguisughe.
Il tabacco contamina la terra con gli estesi ettari di monocoltivazione, cosparsi quotidianamente con agrotossici, e anche la sua produzione industriale inquina (si utilizzano, infatti, enormi quantità di carta, cotone, cartone, metallo, combustibili …), il suo consumo inquina l’atmosfera, danneggia chi le compra e chi sta loro vicino. Le sue cicche impiegano anni a degradarsi disperdendo nel terreno e nell’acqua un’enorme quantità di sostanze tossiche.

4. Coca-Cola 

La bevanda preferita del mondo o “il latte del capitalismo”, accumula querele e sanzioni in diversi paesi a causa delle gravi contaminazioni, delle cattive pratiche lavorative e per l’uso di acque non autorizzate.
Nella fase di produzione, la compagnia utilizza quasi tre litri di acqua per ogni litro di prodotto finito. Le acque di scarto sono costituite da sostanze inquinanti che la multinazionale deposita in luoghi protetti, come accadde in Colombia, situazione per la quale fu multata nell’agosto scorso dalla Segreteria Regionale per l’Ambiente del municipio di Bogotá. È stato dimostrato che la compagnia aveva scaricato acque residuali nell’Humedal de Capellanía, nella zona di Fontibón. Il fatto è considerato un attentato contro un’area di speciale importanza e protezione ecologica. Il processo di inquinamento dell’Humedal de Capellanía iniziò con la scadenza del permesso di riversamento concesso alla multinazionale per cinque anni e con la non autorizzazione della Segreteria per l’Ambiente a rinnovare tale permesso. Successivamente, grazie a dei sopralluoghi tecnici, è stato verificato lo stato della rete fognaria di Coca-Cola e la realizzazione di discariche industriali, chiaramente non autorizzate.
Una situazione molto simile si è verificata in India nel 2005, dove un migliaio di manifestanti hanno marciato per chiedere la chiusura dello stabilimento vicino Varanasi. Denunciavano che tutte le comunità vicine agli stabilimenti di imbottigliamento Coca-Cola stessero subendo l’espropriazione delle loro terre e l’inquinamento delle falde acquifere. Analisi tossicologiche hanno dimostrato la presenza di alte percentuali di pesticidi vietati come il DDT e, da “buoni vicini”, hanno distribuito i loro scarichi industriali ai contadini di Mehdigani dicendo che sarebbero serviti da “concime”. Il risultato è che oggi quei suoli sono sterili.
Come se non bastasse, la bevanda in questione, oltre a consumare acqua in eccesso, non apporta nessun elemento nutritivo, anzi, contiene alte concentrazioni di zucchero, uno dei fattori che maggiormente contribuisce all’obesità che colpisce sempre di più le popolazioni dei paesi in via di sviluppo, generando inoltre, problemi dentali. L’effetto dissetante è dato dall’acido fosforico.

Sapevate che...

• La Spagna è il paese europeo che consuma più Coca-Cola?

• Prodotti come Fanta, Sprite, Aquarius, Nestea, Minute Maid, Tab, Sonfil, Finley, Nordic Mist o Fruitopia (ce ne sono 324 diversi) appartengono a Coca-Cola?

• Una lattina da 33 cl. contiene 35 gr. di zucchero? • Nel 1931 Coca-Cola ha cambiato l’abito verde di Babbo Natale con quello rosso in una campagna pubblicitaria, per abbinarlo al colore della sua società?

• Alcune università ad Atlanta, Toronto, California, Irlanda o Berlino hanno già espulso Coca-Cola dai propri campus?

• Le bottiglie di plastica di Coca-Cola non sono di materiale riciclato, ma di plastica vergine?

• Sarà stata una casualità che l’ex presidente messicano Fox fosse anche ex rappresentante di Coca-Cola? e che Adolfo Calero, ex amministratore di Coca-Cola, fosse agente della CIA e volto pubblico della Contra Nicaragüense? e l’ambasciatore degli Stati Uniti in India? e il magnate golpista Cisneros, in Venezuela? e il ministro Jorge Presno, in Urugay?

• Dispone di delegazioni in più di 200 paesi, tra i quali anche paradisi fiscali come il Bahrein o le isole Cayman, per evadere le tasse a proprio beneficio?

• Nel 2003 ottennero benefici per 21.044 milioni di dollari (la metà delle spese previste dall’ONU per garantire l’educazione primaria a tutti i bambini del mondo)?

• Guida potenti gruppi di potere: si oppose al trattato di Kyoto attraverso le sue lobby US Council for International Business e la Business Round Table, cambiò regolamenti nell’UE attraverso l’American Chamber of Commerce, è la fondatrice dell’International Life Science Institute che influenza molto la FAO e la OMS, ecc.?

• Contiene prodotti transgenici?

La prossima volta che compri una bevanda, ricorda l’inquinamento degli Humedales, l’uso non autorizzato di acque sotterranee, la violenza, che un litro equivale a tre … non è meglio una limonata?

5. Pfizer 

Come se la massiccia sperimentazione su animali non fosse già abbastanza straziante, Pfizer ha deciso di utilizzare i bambini nigeriani come fossero porcellini d’India. Nel 1996 la casa farmaceutica andò a Kano, in Nigeria, a testare un antibiotico sperimentale nel terzo mondo, per combattere malattie come il morbillo, il colera e la meningite batterica. Diedero trovafloxacina a circa 200 bambini. Decine di loro morirono nell’esperimento, mentre molti altri svilupparono malformazioni fisiche e menomazioni mentali. Pfizer può vantarsi anche di essere tra le prime dieci compagnie statunitensi responsabili dell’inquinamento atmosferico. Per non parlare degli incentivi milionari che fornisce ai medici e ai governi affinché prescrivano i suoi “farmaci”.

6. McDonald’s  

Ogni anno migliaia di bambini consumano il fast food (“cibo veloce”) di un’impresa responsabile della deforestazione dei boschi, dello sfruttamento dei lavoratori, e della morte di milioni di animali: McDonald’s. Strategie di marketing abilmente architettate hanno permesso l’espansione di McDonald’s in 40 paesi, dove l’empatica immagine di Ronald McDonald e il suo Happy Meal, vende ai bambini il gusto per il cibo rapido, associandolo a un’idea di allegria. Questa pubblicità ha avuto un grande successo in diverse parti del mondo, contribuendo agli alti tassi di obesità infantile.
L’alimentazione che propone questa impresa è totalmente carente di sostanze nutrienti. Inoltre, questo cibo è conosciuto in tutto il mondo come “cibo spazzatura”, e non è un caso che riceva questo nome.
Gli hamburger e i “nuggets” offerti da McDonald’s provengono da animali mantenuti in condizioni artificiali per tutta la loro vita: privati di aria libera e luce solare, vengono ammucchiati al punto da non poter allungare le zampe o le ali (nel caso dei polli), rimpinzati di ormoni per accelerare la crescita e di antibiotici per arrestare le molteplici infezioni alle quali sono esposti a causa delle insalubri condizioni che genera il sovraffollamento. I polli vengono fatti ingrassare al punto che le zampe non sono più in grado di reggere il loro peso. Per la concessione del franchising, McDonald’s acquista a basso prezzo terreni che prima ospitavano boschi tropicali e li deforesta per consacrarli all’allevamento. Offre salari minimi ai suoi dipendenti, approfittando delle minoranze etniche e assumendo minori.
I prodotti di McDonald’s, con il loro alto contenuto di grassi, zuccheri e sale, contribuiscono al sovrappeso dei bambini, alla resistenza all’insulina e al conseguente Diabete di Tipo 2.
Ah, vi avevo detto che è stata una delle finanziatrici della campagna di George W. Bush? 

7. Nestlé 

Neslté e la sua enorme distesa di crimini contro l’uomo e la natura, come la massiccia deforestazione nel Borneo - l’habitat degli orango è stato seriamente compromesso - per coltivare la palma da olio, l’acquisto di latte dalle fattorie confiscate illegalmente da un despota in Zimbabwe. La Nestlé iniziò a provocare gli ambientalisti con le sue ridicole affermazioni che l’acqua imbottigliata è “ecologica”, da li in poi la sua sinistra rete di controllo e distruzione è andata dipanandosi.
Nestlé ha condotto campagne a livello mondiale per convincere le madri dei paesi in via di sviluppo a utilizzare il suo latte per neonati al posto del latte materno, senza fornire le informazioni sui possibili effetti negativi. Pare che Nestlé abbia assunto donne vestite da infermiere per portare gratuitamente il latte in polvere in questi paesi, latte che viene spesso mischiato con acqua contaminata. I mezzi di informazione non hanno parlato dei bambini morti di fame perché, una volta finito il latte, le loro madri non potevano permettersi di comprarne altro.

8. British Petroleum 

Chi potrebbe dimenticare l’esplosione, nel 2010, di una piattaforma petrolifera nella costa del Golfo del Messico, che causò 11 morti oltre alle migliaia di uccelli, tartarughe marine, delfini e altri animali, distruggendo la pesca e l’industria del turismo della regione? Questo non è stato il primo crimine contro la natura commesso dalla BP. Tra gennaio del 1997 e marzo del 1998, BP ha provocato la bellezza di 104 fuoriuscite di petrolio. Tredici lavoratori della squadra di perforazione morirono nel 1965 durante un’esplosione, 15 in un’esplosione nel 2005. Ancora nel 2005, un traghetto che trasportava lavoratori della compagnia, naufragò provocando la morte di 16 di loro. Nel 1991, la EPA (Agenzia ambientale degli stati Uniti) menzionò la BP come l’impresa più inquinante degli Stati Uniti. Nel 1999 la compagnia fu accusata di uso illegale di sostanze tossiche in Alaska, poi, nel 2010, di aver immesso pericolosi veleni nell’aria, in Texas. Nel luglio 2006 gli agricoltori colombiani ottennero un accordo con la BP dopo averla accusata di ricorrere a un regime di terrore portato avanti dai paramilitari del governo colombiano che proteggevano l’oleodotto di Ocensa. Non c’è modo di far agire correttamente la BP.

9. Monsanto 

Monsanto, è l’impresa che ha creato e sostiene gli alimenti geneticamente modificati, gli ormoni della crescita per i bovini, l’avvelenamento con prodotti agrotossici. La lista di Monsanto include: la creazione dei semi “suicidi” (Terminator), brevettati allo scopo di generare piante che non producono semi, costringendo così gli agricoltori a ricomprarli ogni anno; l’istituzione di lobby che etichettino con la dicitura “libero da ormoni” il latte e il latte artificiale per neonati (questa dicitura si trova anche se il bovino ha ingerito ormoni della crescita, un comprovato agente cancerogeno); così come un’ampia gamma di violazioni ambientali e della salute umana associate all’uso dei veleni Monsanto - soprattutto l’Agente Arancio. Tra il 1965 e il 1972 la Monsanto ha riversato illegalmente tonnellate di residui altamente tossici nelle discariche del Regno Unito. Secondo l’Agenzia per l’Ambiente, trent’anni dopo, i prodotti chimici stavano ancora contaminando le falde acquifere e l’aria.
Monsanto è nota per aggredire i propri agricoltori che invece afferma di “sostenere”, come quando denunciò un agricoltore facendolo incarcerare per aver conservato i semi del raccolto di una stagione per piantarli la stagione seguente.

10. Vale

La miniera Vale, transnazionale brasiliana presente in 38 paesi, è la più grande impresa di sfruttamento di minerali dell’America Latina e la seconda a livello mondiale. Tra i vari meriti, spicca quello di aver partecipato allo sviluppo della centrale idroelettrica di Belo Monte, situata ad Altamira, in Brasile. Il progetto, infatti, ha colpito il fiume Xingú, la principale fonte di sostentamento della regione, causando un drastico cambiamento nel paesaggio amazzonico e nella vita di migliaia di popolazioni che vivono lungo le sponde di uno dei principali fiumi del Brasile.
A Carajás, nella regione brasiliana di Pará, numerose famiglie sono state sgomberate, hanno perso le loro case e ognuno ha qualche parente morto a causa della costruzione della linea ferroviaria realizzata dall’impresa, denunciata anche per le pessime remunerazioni e condizioni di lavoro dei propri impiegati. 
Le conseguenze del modo di agire della miniera non si limitano solo al Brasile. Nella regione di Tete, in Mozambico, un’intera popolazione è stata cacciata dalla sua terra affinché l’impresa potesse portare avanti lo sfruttamento del carbone. In cambio l’impresa ha costruito un insediamento in cui le case e i servizi pubblici non sono sufficienti a garantire le condizioni basilari per lo sviluppo della popolazione. 

Esistono purtroppo molte altre corporazioni che si sono guadagnate tutto il diritto di essere presenti in questa lista, come la Samsung, la Tepco, Barclays, Microsoft, Intel, Sony … ecc.