domenica 17 maggio 2015

Grecia, retromarcia di Tsipras sul Pireo. Vicina la cessione del porto ai cinesi



È il porto principale del paese. L’hub commerciale fiore all’occhiello che il governo aveva promesso che non avrebbe svenduto.Atene ha però bisogno di soldi subito ed ecco allora che la privatizzazione del porto di Pireo, che finirà nelle mani – manco a dirlo – dei cinesi, diventa un passaggio chiave, nonché la prova che la Grecia è pronta a scendere a compromessi con i creditori internazionali.
L’Eurogruppo ha hiesto maggiori sforzi sul fronte delle riforme del mercato del lavoro, del sistema pensionistico e delle privatizzazioni. In cambio consentirà di sbloccare una nuova tranche di prestiti da 7,2 miliardi, fondamentali se Atene vuole evitare di fare default sulle proprie finanze pubbliche.
Il ministro della Difesa ha fatto sapere che le trattative con la Cina per la vendita di una quota del 51% del porto sono in uno “stato molto avanzato”,
“Siamo in uno stato molto avanzato per l’espansione della collaborazione molto presto”, ha dichiarato Panos Kammenos. L’accordo, che prevede anche l’inclusione di una rete ferroviaria, dovrebbe essere raggiunto entro quattro mesi.
Cosco gestisce già due scali di container al porto ed ha i mezzi e la volontà per aggiudicarsi la maggioranza del porto, ora di proprietà del governo ellenico.
In precedenza il premier Alexis Tsipras aveva bloccato la vednita del 67%. Ora l’esecutivo ha invitato Cosco e altri due investitori a presentare le loro offerte entro settembre.

Grecia, retromarcia di Tsipras sul Pireo. Vicina la cessione del porto ai cinesi

E’ finita sabato la visita della delegazione greca in Cina. Il gruppo di contatto era capeggiato dal vice premier Yiannis Dragasakis e dal ministro degli Esteri di Atene, Nikos Kotzias. È stata la prima missione ufficiale di esponenti di Syriza in Cina, la prima, soprattutto, dopo che Tsipras aveva stracciato l’accordo di vendita di una parte del porto del Pireo ai cinesi il primo giorno di governo.
Nei tavoli negoziali si è parlato molto di come aumentare l’interscambio tra i due Paesi, ma i greci hanno soprattutto cercato di ricucire con Pechino, che in Grecia aveva piani di investimento importanti. Progetti nel turismo, in terminal petroliferi, in infrastrutture ferroviarie e, soprattutto, nei porti.
Durante un colloquio telefonico con Tsipras il primo ministro cinese Li Keqiang ha sottolineato il “grande potenziale” delle relazioni tra i due Paesi sottolineando, però, l’importanza di “mantenere le promesse”, in riferimento proprio alla decisione di fermare il processo di privatizzazione del porto del Pireo.
La Cina, tramite Cosco, il maggiore gruppo di spedizioni marittime del Paese, punta a una quota di controllo del 67% sul porto del Pireo, che lo stesso Li Keqiang ha definito “un caso di successo della cooperazione bilaterale” tra Pechino e Atene. Dal canto suo il governo sta avendo difficoltà ad onorare gli impegni finanziari e vede in Pechino un alleato capace di dare ossigeno all’asfittica economia ellenica.
Il terminal del porto greco, secondo gli ultimi dati di bilancio, è responsabile di una consistente parte dei ricavi di Cosco, scriveva il quotidiano Ekathimerini, con profitti derivanti dall’attività dei terminal 2 e 3 in crescita del 25,7% su base annua nel 2014, a 26,5 milioni di euro.

Nessun commento:

Posta un commento