martedì 17 marzo 2015

SUCCEDE SOLO IN ITALIA: De Girolamo, l’indagata che controllerà gli indagati !!


Questa maggioranza di governo, che il premier sia Letta o Renzi, si conferma ‘spettacolare’. Il politico indagato viene ‘costretto’ a rinunciare ad una candidatura o a lasciare la poltrona? Semplice, lo si ricicla per un’altra candidatura o per un’altra poltrona

L’attuale Presidente del Consiglio fu molto criticato all’inizio della sua avventura di governo per una scelta stonata: Francesca Barraciu, inizialmente indicata come candidata governatrice del PD in Sardegna, dovette lasciare la corsa al posto di presidente a causa del suo coinvolgimento nell’inchiesta spese pazze. Niente paura, un’indagine per peculato ti estromette dalla corsa a governatore, ma ti apre le porte del governo nazionale, come sottosegretario ai Beni Culturali.
Ora tocca a Nunzia De Girolamo, diversamente berlusconiana ed ex ministro delle Politiche Agricole. La questione legata all’indagine sull’ASL di Benevento fu il principale argomento di discussione sui giornali nelle ultime settimane del governo Letta, prima che Renzi gli dicesse ‘stai sereno’. Il ministro all’epoca si trincerò dietro il ‘non essere indagata’, ma la stampa faceva domande su quanto emergeva dall’inchiesta (un “direttorio politico-partitico”, secondo la definizione del GIP, che faceva riferimento alla De Girolamo e che si riuniva, alla presenza di manager e avvocati, a casa dell’allora parlamentare PDL). Il ministro rispose utilizzando i toni da perfetto ministro della Seconda Repubblica: “Linciaggio e accanimento senza precedenti”, “Mai, mai e poi mai ho abusato del mio ruolo”, “Il riserbo dei primi giorni è stato dettato dal rispetto per la magistratura”, “un complotto ordito ai miei danni”. Si presentò in Parlamento per fornire un chiarimento senza risposte. Poi fece un passo indietro, poco prima che venisse meno l’ultimo alibi e fosse ufficialmente iscritta nel registro degli indagati per abuso d’ufficio e truffa.
Nel frattempo il suo collega di partito, Antonio Leone, vicepresidente della Giunta per le Autorizzazioni della Camera, viene scelto dal Parlamento come membro laico del Consiglio Superiore della Magistratura. E’ necessario sostituirlo. E chi viene scelta? La De Girolamo, naturalmente. Da indagata dovrà valutare le richieste a carico di altri indagati (arresti, perquisizioni, utilizzo delle intercettazioni), forse per conoscenza diretta della materia. Ma c’è di più. Qualora la Procura che indaga sull’inchiesta ASL di Benvento dovesse chiedere un’autorizzazione alla Camera dei Deputati che riguarda la De Girolamo? 
La potenziale situazione di conflitto di interessi (e l’assurdità di piazzare un indagata in una Giunta per le Autorizzazioni) viene sottolineata dal Movimento Cinque Stelle (“decisione che mostra il volto peggiore di questa politica”). Non si scompone Ignazio La Russa, presidente della Giunta: Anche laddove si dovessero manifestare situazioni di conflitto d’interesse, ne deriverebbe da parte dell’eventuale interessato il dovere di astensione dal voto. Tutto risolto, no?

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