domenica 8 febbraio 2015

Alexis Tsipras sfida l'Ue a tre giorni dal vertice decisivo: "Rispetteremo gli impegni con i greci. Basta trattare con la Troika"


Mi impegno a rispettare in pieno il programma del partito con cui ho vinto le elezioni". Così il primo ministro greco Alexi Tsipras ha iniziato il suo discorso programmatico al Parlamento di Atene, dove si è presentato oggi insieme al suo governo. Un discorso rivolto a tutto il paese, nel quale il leader di Syriza ha ribadito che il suo esecutivo non è intenzionato a spostarsi di un millimetro rispetto agli impegni assunti con gli elettori in campagna elettorale.
Poi ha lanciato un segnale ai partner europei: "La Grecia vuole pagare il suo debito, che ha superato il 180%, ma vuole raggiungere un'intesa comune con i partner per l'interesse di tutti: il problema del debito greco non è economico ma politico". Tsipras ha spiegato che la Grecia punta a un programma ponte per avere il tempo di onorare i suoi debiti. Atene vuole negoziare non più con la Troika ma "con gli altri membri dell'Ue per definire i mezzi tecnici per farlo (saldare i debiti, ndr)" e non con i tecnici.
Per di più, più una provocazione che un'istanza reale, ha rivendicato la restituzione dei debiti di guerra della Germania (sì, si parla della Seconda guerra mondiale) che vennero abbonati per il 50% nell'ormai lontano 1953.
Insomma, a tre giorni dal decisivo Eurogruppo dell'11 febbraio, nell'ambito del quale Bruxelles si aspetta da Atene un ammorbidimento della sua linea di intransigenza, Tsipras sembra non vollare di un millimetro. No alla proroga del piano della Troika, sì a una rinegoziazione che sposti dal piano dell'economia a quello della politica il negoziato. Jereon Dijsselbloem, presidente dell'Eurogruppo, è pronto al braccio di ferro, e ha avvertito la Grecia che i paesi dell'aerea euro non le concederanno un prestito ponte per tenerla a galla mentre il governo del premier Tsipras tenta di rinegoziare i termini di un nuovo accordo finanziario con l'Ue.
Possibile, anzi probabile, che nella capitale belga mercoledì prossimo voleranno scintille. Anche perché l'unico punto di contatto tra Varoufakis, ministro delle Finanze ellenico, e i falchi di Berlino e della Commissione è stata la consapevolezza comune "che non siamo d'accordo", come ha ammesso lo stesso ministro greco.
Tsipras ha tuttavia voluto rassicurare i propri concittadini: "La strada per la ricostruzione della nostra patria sarà lunga ma renderemo il nostro sogno realtà - ha concluso - Costruiremo una Grecia economicamente indipendente e partner allo stesso livello nell'Unione Europea e nell'eurozona".

Nessun commento:

Posta un commento