La proposta era stata formulata sulle pagine del Tempo dal presidente dell’Unione delle comunità islamiche d’Italia (Ucoii), Izzedin Elzir,il quale aveva dichiarato:
“Diverse ragazze mi hanno detto che non sono state accettate in posti pubblici a causa del velo. Si trovano delle scuse. Ho il dubbio che in giro ci sia qualche intollerante. La donna musulmana che vive in Italia è libera di decidere se portare o no il velo. Speriamo che la riforma Rai di Renzi sia più aperta. Mi piacerebbe vedere in tv una giornalista con il velo” aveva detto Elzir.
“Paghiamo il canone ma non siamo rappresentati -prosegue poi “Noi mussulmani rappresentiamo una bella fetta della società italiana ma non abbiamo neanche un programma che parla tramite noi della nostra fede- sarebbe bello avere una Lilly Gruber musulmana”.
Una richiesta che ha trovato subito terreno fertile con Francesco Verducci, vice presidente della commissione di Vigilanza Rai, che ha accusato la tv pubblica di “ignorare il contributo degli immigrati”.
Infatti,come riferisce IL GIORNALE.IT (Fonte ufficiale) :
Mentre il premier Matteo Renzi si appresta a riformare la televisione di Stato, la comunità islamica avanza pretese sulle reti nazionali e, in modo particolare, sull’infomarzione. Chiede giornalisti di fede musulmana. Ovviamente, meritevoli. In modo da “aprire l’Italia a una cultura diversa”.
Il presidente dell’Unione delle Comunità islamiche d’Italia fa leva proprio sulla riforma di Matteo Renzi per riuscire a mettere un primo piede a viale Mazzini. La vede come l’occasione buona per farsi un po’ di spazio
L’Ucoii può contare sul Partito democratico che, all’interno della commissione di Vigilanza Rai, ha espresso Verducci. Quest’ultimo è convinto che la tivù pubblica “ignora il contributo degli immigrati” e che la Rai dovrebbe “raccontare tutte le sue voci molto più di quello che riesce a fare oggi”. “La mission del servizio pubblico è rafforzare il multiculturalismo, il dialogo e lo scambio reciproco, la convivenza che sta alla base del nostro essere comunità – conclude – nella tv bisogna potersi riconoscere, questo è un pezzo fondamentale della rivoluzione Rai”.Tutto ciò quindi lascia intendere che è “quasi fatta”,tutto ciò che il pd ha deciso di fare fino ad ora lo ha fatto (a causa di una debole opposizione),quindi a buon intenditor poche parole….Avremo giornaliste col velo e giornalisti con barba e turbante?
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