6000 ore di volo in elicottero solo nel 2014 per Renzi,un totale di 50milioni di euro che pesano sulle nostre spalle.Il premier decolla anche per spostarsi da Roma a Firenze con la scusa della sicurezza.E mattarella s’infuria:”Io a Firenze vado in treno e giro in tram”. |
Intanto Mattarella ha fatto notare ai suoi interlocutori che sarebbe lui stesso il primo a dover essere tutelato dalle fantomatiche “ragioni di sicurezza” addotte da Palazzo Chigi per l’uso dell’elicottero. “Ma come, io vado a Firenze in treno e poi giro in tram, e lui ricorre a un volo di Stato per fare il pendolare con Roma?”, si sarebbe sfogato il capo dello Stato.
Seimila ore di volo vuol dire che 16 ore e mezzo al giorno c’è un aereo che scorrazza per i cieli del mondo o con lui, o con qualche ministro. Non c’era bisogno che il presidente del Consiglio si facesse sorprendere da un temporale sull’elicottero: nel corso della campagna elettorale, prima delle Europee, fece coincidere a ogni visita un comizio elettorale. Per non parlare di Courmayeur e delle vacanze di Natale Vanzina style. La cifra arriva da una fonte più che autorevole: il generale Leonardo Tricarico che, tra gli innumerevoli ruoli, ha ricoperto anche quello di capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, consigliere per la Difesa a palazzo Chigi ai tempi del governo Prodi e oggi guida un think tank (Icsa) che si occupa di difesa, intelligence e strategie militari. “Le seimila ore di volo sono troppe. Purtroppo, a parte brevi parentesi, non c’è mai stata una trasparenza: il riserbo sull’uso degli aerei è storicamente impenetrabile. E i nostri studi, come Icsa, sono sempre stati complessi. Purtroppo nascondersi dietro alle ragioni di sicurezza non basta. Non ci sono le ragioni di sicurezza che tutti vanno in giro a sbandierare, e non sono io a dirlo, ma i rapporti che i nostri servizi segreti consegnano al governo e alle autorità competenti ogni sei mesi“. SEIMILA ORE di volo vuol dire un costo che si aggira attorno ai 50 milioni di euro ogni anno, e solo un quarto viene pagato dalla presidenza del Consiglio all’Aeronautica nei tempi stabiliti. [...] Il risultato è una bella flotta vip a disposizione di Palazzo Chigi: otto velivoli ad ala fissa e due elicotteri, cui si aggiungono due jet in pool appartenenti all’amministrazione Difesa. Tre Airbus (1 da 48 posti e 2 da 36), sette Falcon (da 9, 12 e 16 posti), due elicotteri Agusta AW 139. Tutti moderni, con allestimenti di lusso, televisori al plasma, poltrone in pelle, tavoli in radica da lavoro, letti per il riposino, e toilette che non sono uguali a quelle degli aerei di linea. Per le solite ragioni di sicurezza (ma su questo punto Tricarico è drastico: “Oggi al massimo i politici rischiano lancio di uova o pomodori“) non è possibile conoscere gli spostamenti del presidente del Consiglio, quello della Repubblica, del presidente della Corte costituzionale e quello di Camera e Senato, il ministro degli Interni, ma i voli restano, in teoria, grazie a un provvedimento firmato da Berlusconi dopo che sugli aerei erano stati fotografati olgettine e canzonettisti di corte, trasparenti
Nessun commento:
Posta un commento