Sergio Costa, generale, comandante regionale del Corpo forestale dello Stato. Ci sarà oggi a Roma per manifestare contro lo smantellamento della «sua» polizia?«Purtroppo no».Perché?«Questa mattina abbiamo una riunione per decidere quali terreni della Terra dei fuochi vincolare e quali liberare. Non posso andare in piazza, ho l’obbligo etico di dare una risposta al Governo. Quello, per intenderci, che vuole cancellarmi».Altrimenti che faceva, protestava pure lei?«Certo. È una manifestazione nazionale che unisce tutti, un sit in cui parteciperanno i sindacati del Corpo forestale, Greenpeace, Wwf, Legambiente, Lipu, Libera».L’ipotesi del ministro Marianna Madia è quella di farvi confluire in altre forze dell’ordine, non di cancellarvi. Qual è dunque il problema?«Siamo l’unica forza di polizia specializzata nei settori di ambiente e natura, e questo deriva dal fatto che veniamo preparati sin da giovani. Una peculiarità che perderemmo se finissimo nella polizia o nei carabinieri: lì prima ti formano come poliziotto generalista, poi ti specializzano».E, al di là del dato temporale, qual è la differenza?«Perdi l’elemento fondamentale della conoscenza giuridica e tecnica. Quello, per intenderci, dal quale è nato il caso Terra dei fuochi». (
lunedì 6 aprile 2015
Il generale accusa: ‘Abbiamo scoperto Terra dei fuochi. Ora lo Stato ci vuole smantellare’
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